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Mombello Giacomo

Intervista di Cristina Ortolani

Sono nato a Bologna il 27/12/1928. Mio padre era piemontese, mia mamma operaia bolognese.
La sua infanzia?
Ho abitato dieci anni a Torino da bambino, ho cominciato la scuola a Torino e poi sono tornato a Bologna nel 1940, dove ho finito le scuole di avviamento professionale, perché allora le scuole medie erano riservate a quelli che avevano più soldi. Poi, terminato il periodo scolastico, a tredici anni, ho avuto la fortuna di lavorare in una delle più grandi aziende distributrici di libri d’Italia: “Le messaggerie italiane”.
Dico fortuna perché questo coincideva con il mio amore per i libri; già da bambino, non appena avevo due soldi, mi compravo un libro, sia a me che a mio fratello ci piaceva leggere.
Così avendo la possibilità di andare a lavorare in un posto dove di libri ce n’erano tantissimi, beh questo è stato proprio il meglio per me!
È qui che ho iniziato a studiare da solo, come autodidatta.
Quelli erano gli anni della guerra?
Sì, con tutti i disastri e le macerie collaterali. Mia madre rimase sola, a crescere due bambini. Anche se lei lavorava noi figli pativamo la fame. A quel tempo non c’era una lira, non c’erano i soldi, c’era la tessera. Erano anni duri, molto duri, miseri.
Beh, come dicevo io iniziai a lavorare in questa grande azienda e visto che uno dei proprietari possedeva una libreria nel centro di Bologna, sotto le due Torri, e che il direttore era stato richiamato per prestare servizio militare, mi chiese di andare a lavorare in questo negozio, finisco così a fare il commesso di libreria.
E qui quanti libri letti, divorati e poi il contatto con il pubblico, il parlare del libro, del suo autore…(...).

Principali aspetti biografici:
- Segretario della Camera del Lavoro di Pesaro nel 1956
- segretario del Partito Socialista Unitario regionale nella seconda metà degli anni '60
- consigliere regionale del PSU nel 1970

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