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il giovedì 15 febbraio 2007 alle 09:02 - pubblicata da 18 anni
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Giornata del ricordo 2007. Iniziativa a Fano

Spostata a giovedì 22 febbraio 2007 l'iniziativa del progetto di "Didattica della Memoria" con le scuole di Fano

Autore: a.bianchini

Origine:

Si comunica che l’appuntamento del 15 febbraio a Fano, presso l’Aula Magna dell’istituto Nolfi, inserito nel progetto "Didattica della memoria" dal titolo Foibe e esodo istriano: la storia del confine mobile, su richiesta delle scuole partecipanti, è stato procrastinato al 22 febbraio nello stesso luogo alla stessa ora. In questo incontro, come negli altri programmati all'interno del progetto, il relatore prof. Paride Dobloni (responsabile commissione didattica dell'ISCOP), viene affiancato nella esposizione delle fonti e degli eventi dagli studenti che partecipano all'esposizione con interventi di lettura e drammatizzazione.

L'appuntamento rientra nel programma proposto dalla Provincia di Pesaro e Urbino per la Giornata del ricordo 2007 e fa parte di una più complessiva azione svolta di concerto tra Assessorato Attività Culturali e Assessorato Pubblica Istruzione con la collaborazione della Presidenza del Consiglio provinciale, rivolta alla conoscenza, soprattutto tra i giovani, della memoria e della storia relativa ai drammatici eventi della seconda guerra mondiale e tra questi anche il dramma delle foibe e dell’esodo istriano-giuliano-dalmata.

Si coglie l'occasione per informare che nella mattina del 12 febbraio alle ore 9.00, presso la Sala delle Autonomie Adele Bei, si è svolto l’incontro con gli studenti delle scuole superiori nel quale lo storico Costantino Di Sante, specifico conoscitore delle vicende del confine orientale, sulle quali si sta accingendo a pubblicare un volume relativo alle complesse e tragiche vicende di quelle terre, ha esposto, anche con l’ausilio di cartine e foto originali, le violenze subite e la tragica sorte non solo della popolazione italiana che abitava quelle terre ma anche delle copiose truppe italiane che lasciate in balia di se stesse si trovarono, dopo l’8 settembre, a passare da truppe di occupazione al fianco dei nazisti a facile preda sia dei tedeschi sia dei partigiani di Tito. Sono stati inoltre suggeriti agli studenti vari testi indicati anche dalla Lega Nazionale di Trieste ed è stato presentato il dibattito e le ricerche tutt’oggi in corso in modo da stimolare gli studenti ad intraprendere un loro viaggio di approfondimento e conoscenza.

Nel pomeriggio in un’iniziativa rivolta alla cittadinanza oltre alla relazione di Costantino di Sante si è potuto ascoltare la presentazione di un progetto di ricerca promosso dalla Provincia di Pesaro e Urbino in collaborazione con l’ISCOP e la Biblioteca Bobbato rivolto alla raccolta di testimonianze dei profughi istriani che trovarono, dopo la guerra, accoglienza nella provincia di Pesaro e Urbino. La relazione di presentazione del progetto svolta da Sara Mengucci e Eleonora Farrauto, due giovani ricercatrici laureate in Scienze internazionali e diplomatiche, è stata preceduta dalla lettura di un documento toccante e crudo, del tutto inedito, in cui un cittadino italiano di Pola padre di famiglia racconta, ad un suo parente pesarese, nel dettaglio, la sorte di un suo familiare vittima della prima fase di uccisioni di italiani da parte dei partigiani di Tito di stanza a Pisino, nel settembre 1943. La lettera si conclude appunto con la rassegnata e angosciosa frase “Seguiremo il nostro destino” che dà il titolo al progetto di ricerca.

Il terribile documento datato dicembre 1943 venne censurato dalle autorità locali della Repubblica Sociale italiana, nello specifico dall’ufficio censura che trascrisse la lettera per gli uffici centrali. Copia di questo documento, testimonianza diretta delle foibe, è pervenuto alla Biblioteca-Archivio “V. Bobbato” di Pesaro, struttura specializzata nella raccolta, conservazione e valorizzazione della documentazione storica e delle memorie relative al ‘900 nella provincia di Pesaro e Urbino, grazie alla donazione di una copiosa mole di documenti fatta dal partigiano e pubblicista Sandro Severi ex presidente dell’Anpi provinciale di Pesaro e Urbino, associazione che ha promosso la nascita di questa importante struttura per lo studio delle fonti relative alla storia del nostro territorio.

L’incontro è stato anche l’occasione per ascoltare dalla viva voce di Eugenio Vagnini, presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia di Pesaro, l’interessante testimonianza diretta della sorte toccata alla popolazione italiana, prima oggetto di violenze da parte delle truppe di liberazione jugoslave di Tito e poi costretta ad abbandonare le terre natie per un doloroso e lacerante esodo che portò alcuni di loro a giungere nella città di Pesaro e ad integrarsi lungo il dopoguerra nella comunità provinciale.

La speranza è che nel corso del progetto di ricerca sia possibile raccogliere numerose altre testimonianze, che andranno ad aggiungersi a quella emersa lo scorso anno, quando la studentessa Giulia Cobau, partecipando al concorso promosso dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dall’ISCOP e dalla Biblioteca Bobbato per il 60° della Liberazione, della Repubblica e della Costituzione, risultò tra i vincitori con un originale lavoro di ricerca che mirava a raccogliere la memoria della propria famiglia di orgini istriane.