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Mario Comandini e i primi passi della democrazia ritrovata dopo la liberazioneMario Comandini e i primi passi della democrazia ritrovata dopo la liberazioneMario Comandini e i primi passi della democrazia ritrovata dopo la liberazione

Mario Comandini e i primi passi della democrazia dopo la liberazione - Ernesto Preziosi

Introduzione

“Dopo una dura battaglia di carri armati e fanteria - così recita il bollettino della VIII Armata di martedì 1° settembre 1944 sotto il titolo I polacchi prendono Pesaro - le truppe polacche hanno occupato Pesaro, l’importante città della costa adriatica a sud della linea gotica. Attraversando il fiume Foglia su un ampio fronte le pattuglie dell’ottava armata del settore adriatico hanno incontrato una forte resistenza nel costringere il nemico a retrocedere verso le posizioni della linea gotica, sul terreno elevato verso il nord del fiume Foglia”(1). La resistenza offerta ai tedeschi, le fortificazioni realizzate e le distruzioni operate a sostegno della linea gotica nel settore di Pesaro si riveleranno in gran parte inutili, e i paracadutisti tedeschi, ripiegheranno opponendo ancora una decisa resistenza a Gemmano, San Clemente, Montefiore, Coriano.
Inizia con la liberazione della città(2) e il superamento della linea gotica una nuova fase che prelude al ritorno delle istituzioni democratiche che ha, nei primi tempi, carattere eccezionale, anche perché Pesaro si trova ad essere nelle immediate retrovie della nuova linea del fronte.
La recente scomparsa di Mario Comandini (agosto 2002), sindaco della città per un breve periodo (dal 7 settembre 1945 alle elezioni del 31 marzo 1946), porta a concentrare il presente ricordo della liberazione cittadina sulla prima stagione amministrativa della città. Dopo un richiamo biografico, proverò a riportare il clima vissuto dalla città in quella stagione.
Un periodo molto breve, ma altrettanto intenso, posto in una fase critica e per certi versi fondante dell’ultimo dopoguerra; la fase che precede e che avvia la ricostruzione vera e propria e che vede la città riprendere la sua funzione civica. In un contesto inedito, con la presenza ancora determinante ell’amministrazione alleata, e con la presenza a livello locale e nazionale del CLN in cui si riapre il dibattito politico e si pongono, tra l’altro, i problemi del ripensamento delle strutture dello stato della prima strutturazione dei partiti e della ricerca del consenso; ma anche lo spinoso problema dell’epurazione.


1 Cit. in A. Montemaggi, Rimini S. Marino 44, RSM 1983, pp. 30 ss.
2 Ancora oggi è vivo il dibattito su più di un aspetto, sul ruolo avuto ad esempio dalla componente partigiana si v. gli articoli pubblicati su “Il Resto del Carlino” da Giuseppe Righetti (Pesaro e quel 25 agosto del ‘44, 25 agosto 2002 e Liberazione ci sono i fatti..., 31 agosto 2002) e da Roberto Pantanelli (Libertà e retorica di fine agosto, 28 agosto 2002).

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