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Cronologia 1944-1949Cronologia 1944-1949Cronologia 1944-1949

1943

  • febbraio – La crisi fascista che porta ad un rimpasto di governo vede uscire dall’esecutivo Raffaello Riccardi, ripercussioni politiche anche tra le fila dei dirigenti fascisti marchigiani.
  • 30-31 maggio – Viene arrestato a Torino Egisto Cappellini, emissario del partito comunista per le Marche.
  • settembre – Dopo una riunione nell’ufficio di Wolframo Pierangeli il gruppo di antifascisti pesaresi che darà poi vita al CLN, decide la commemorazione pubblica del martire antifascista Don Minzoni. Alla cerimonia vi è un largo concorso di pubblico e molte delle persone non riescono ad entrare nel Duomo di Pesaro per la funzione religiosa.
  • 15 settembre – Si costituisce la Federazione dei fasci repubblicani di Pesaro con 19 aderenti (la prima della regione). Il T. coll. Agostino Vandini ne prenderà la reggenza fino al 10 ottobre data in cui viene creato al vertice della federazione un triumvirato composto dallo stesso Vandini da Carlo Giordano e Marcello Giambi Bonacci.
  • 19 settembre – Il comando supremo della Wehrmacht riceve il piano elaborato dal gruppo d’armate B del maresciallo Rommel, relativo al tracciato e all’equipaggiamento di truppe della posizione appenninica. Pesaro viene individuata come baluardo orientale di quella che sarà la Linea Gotica.
  • 4 ottobre – Si costituisce a Pesaro il CLN provinciale, tra i membri: Armando Lugli (Pd’A), Giulio Coli (Dc), Renato Fastigi (Pci), Cesare Del Vecchio (Psi); quest’ultimo ricopre il ruolo di coordinatore ed ispettore militare, mentre il comando militare di zona è affidato a Ottavio Ricci (Nicola).
  • 1 novembre – A Ca’ Mazzasette di Urbino tedeschi attaccano la frazione per catturare il noto antifascista Erivo Ferri (Francesco); ne scaturirà un intenso scontro a fuoco primo episodio della Resistenza nella provincia. Tre morti tra i civili e un tedesco ucciso. Ferri si sottrae alla cattura e raggiunge i pressi di Cantiano dove inizia l’organizzazione di quella che diverrà la Brigata “Pesaro”.
  • 17 novembre – A Pesaro durante delle semplici esercitazioni i tedeschi lanciano alcuni colpi di mortaio sul centro cittadino. Alla fine di via Castelfidardo moriranno 14 persone di cui 12 bambini. Il piazzale prenderà poi il nome “Degli Innocenti”.
  • 28 dicembre – Si aprono i bombardamenti sul capoluogo Pesaro; questa prima incursione indirizzata sulle infrastrutture viarie e portuali sconvolge l’intero vicino rione di Soria Bassa, provocando 17 morti e 35 feriti tra la popolazione.

1944

  • 3 gennaio – Viene affisso sui muri delle città costiere il manifesto in cui si avvisa la popolazione che l’autorità germanica ha disposto “lo sgombero della popolazione della fascia costiera per una profondità di 10 km. nel termine di 48 ore”. E’ l’inizio dello sfollamento in massa. Gli uffici dell’amministrazione provinciale e le principali funzioni terziarie della provincia, vengono dislocate nei comuni di Fermignano, Urbania, S. Angelo in Vado, Pergola, Saltara ed Urbino, che diviene in quel frangente il centro di gravitazione di tutta la provincia.
  • gennaio – Nel cantianese le bande partigiane Picelli e Gramsci si organizzano in distaccamenti.
  • 18 gennaio – Dopo le rimostranze delle autorità locali rivolte ai tedeschi per la pericolosissima scelta di collocare un deposito di mine destinato alla Linea Gotica nel pieno dell’abitato di Montecchio (S. Angelo in Lizzola), durante un’azione partigiana il deposito viene fatto saltare. L’errata valutazione dell’esplosione porta all’intera devastazione del paese e a numerose vittime.
  • 23 gennaio – Aerei alleati bombardano inaspettatamente il centro di Urbania; più di trecento morti tra la popolazione civile.
  • 2 febbraio – Pompilio Fastiggi, segretario della Federazione comunista di Pesaro, attivo nell’organizzazione gappista partigiana, dopo il suo arresto da parte dei fascisti viene ucciso a Sant’Angelo in Vado. Dopo la guerra la frazione S. Pietro in Calibano di Pesaro verrà in suo ricordo ribattezzata Villa Fastiggi.
  • 25 marzo – Truppe nazifasciste compiono un’azione di rappresaglia antipartigiana sulle pendici del monte Catria a Valpiano di Cantiano; ne scaturisce una vera e propria battaglia che vede prevalere le formazioni partigiane.
  • 4 aprile – R.D.L. n. 111 relativo alle norme transitorie per l’amministrazione dei Comuni e delle Province. Il decreto ripristina almeno in parte alcuni elementi del Testo Unico del 1915, affidando nei territori liberati la nomina del Presidente e dei deputati provinciali al Prefetto.
  • 7 aprile – Dopo scontri con le brigate partigiane romagnole i tedeschi compiono a Fragheto di Casteldelci una strage per rappresaglia sui civili: più di trenta i morti in larga parte donne, anziani, bambini. Il giorno successivo a Casteldelci i nazifascisti fucilano 8 giovani.
  • 24 aprile – Si costituisce per iniziativa del CLN pesarese la Brigata Garibaldi “Bruno Lugli”.
  • maggio – La Montecatini Pesaro interrompe la produzione.
  • 17 maggio – Nei pressi del cimitero di Cantiano, assieme a due partigiani slavi viene fucilato il ten. Francesco Tumiati, medaglia d’oro della Resistenza.
  • 19 maggio – Forze della V Brigata Garibaldi “Pesaro” sconfiggono al Monte dei Sospiri massicce forze nazi-fasciste. Il 4 giugno la stessa brigata, molto ben organizzata e disciplinata, si difenderà dall’ultima grande operazione di rastrellamento sull’Alpe della Luna, attuata dai nazifascisiti nel tentativo di annientarla. Nel luglio la formazione oltrepassa le linee del fronte e si congiunge ad Umbertide con le truppe alleate che stanno risalendo la regione.
  • luglio – Si pubblica a Fano il primo numero di “Noi giovani liberi”, organo quindicinale antifascista del Comitato provinciale del “Fronte della gioventù”.
  • fine luglio – I tedeschi in ritirata attuano la distruzione sistematica di tratti stradali, ponti, impianti industriali attestandosi sulla Linea Gotica.
  • 9 agosto – le truppe alleate scatenano l’offensiva per passare il fiume Cesano. Lo stesso giorno viene liberata Serra S. Abbondio, l’11 Frontone. Tra la fine del mese e l’inizio di settembre si giunge alla battaglia decisiva per lo sfondamento della Linea Gotica sul territorio provinciale.
  • 21 agosto – Le formazioni tedesche sono costrette a ritirarsi sulla riva settentrionale del Metauro. Tra il 21 e il 23 vengono liberate anche Cagli e Acqualagna. La notte tra il 25-26 si scatena l’offensiva per sfondare la Linea Gotica, cosiddetta operazione Olive.
  • 29 agosto - Le prime unità alleate raggiungono la periferia sud ovest di Pesaro. Il 31 agosto truppe alleate raggiungono gli apprestamenti della Linea Gotica.
  • 1° settembre - Le truppe alleate passano il fiume Foglia.
  • 17 settembre – La Linea Gotica risulta superata in vari punti su tutto il fronte adriatico-appenninico. Due giorni dopo i tedeschi ripiegano oltre il fiume Marecchia. Intanto l’avv. Aldo Paolini, rappresentante socialista del Cln di Fano viene nominato prefetto reggente, con decreto del colonnello Nicholls, commissario provinciale alleato. Ma già il 26 viene sostituito dal prefetto di carriera De Goyzueta.
  • 3 ottobre - Con Decreto Prefettizio n. 165-44 Gab. si ricostituisce la Deputazione Provinciale di Pesaro e Urbino; su designazione del CLN e con l’approvazione dell’AMG viene chiamato a presiederla l’avv. Claudio Cecchi. Il 13 si insedia ufficialmente ad Urbino. Il mese successivo Cecchi per arruolarsi nel Corpo Italiano di Liberazione si dimetterà; gli subentrerà Wolframo Pierangeli.
  • 3 dicembre – A Cantiano durante la riunione della locale Lega contadina si decide all’unanimità di non consegnare ai proprietari le regalie per le feste natalizie. La decisione si colloca all’interno delle vertenze mezzadrili e la protesta si diffonderà in tutta la provincia e particolarmente a Urbino, Schieti e Villa Fastiggi.
  • 15 dicembre – Muore a Mauthausen dove era stato deportato con l’accusa di aver aiutato piloti nemici abbattuti, il parroco di Secchiano di Cagli don Giuseppe Celli.
  • Nello stesso giorno viene siglato l’accordo tra le federazioni provinciali di Pci e Psi per l’unità d’azione nella lotta di liberazione, per l’epurazione e per la lotta a favore della classe lavoratrice.

1945

  • gennaio – Inizia il lungo e complesso sminamento della valle del Foglia.
  • inizio dell’anno – Si riorganizza la Coldiretti provinciale. La sua nascita ufficiale avverrà l’11 marzo 1948 con il suo primo congresso al Teatro Rossini di Pesaro.
  • gennaio-settembre – L’Ufficio provinciale del lavoro censisce più di 10.000 senza lavoro esclusi i più di tremila reduci, che affluiscono dal fronte o dalla prigionia.
  • 11 febbraio – esce il primo numero del giornale “Il Solco”, testata di sinistra rivolta ai contadini della provincia.
  • Si intensificano i lavori della ricostruzione, soprattutto rivolti a riattivare la viabilità; 560 saranno i ponti e ponticelli provvisori costruiti. L’attività di ricostruzione impegnerà le forze provinciali per parecchi anni dato l’ingentissima consistenza dei danni bellici a ridosso della Linea Gotica.
  • 20-21 marzo – Congresso provinciale del Partito d’Azione.
  • aprile-maggio – Si diffondono le rivendicazioni per il nuovo patto colonico e per l’abolizione delle regalie.
  • 1° maggio – Dopo la lunga parentesi fascista, la provincia in un grande clima di entusiasmo torna a celebrare la festa dei lavoratori.
  • 3 maggio – Al diffondersi delle voci della resa tedesca si registrano manifestazioni di giubilo in tutta la provincia. A Pesaro il sindaco Giulio Coli parla nella piazza principale, che muterà nome da Vittorio Emanuele a Piazza del Popolo.
  • 10 maggio - La provincia di Pesaro e Urbino viene restituita dall’Amg alleato al governo italiano.
  • 5 giugno – Viene eletto presidente del CLN provinciale l’azionista Armando Lugli.
  • 2-9 giugno – La confederazione sindacale unitaria provinciale inizia le contrattazioni con rappresentanti degli industriali pesaresi. Viene sottoscritto un verbale di accordo che prevede un’indennità per il carovita e aumenti salariali. Inoltre vengono stipulati contratti collettivi per le categorie del legno, dell’edilizia e dei laterizi.
  • giugno-luglio – Manifestazioni e contrasti tra contadini e proprietari in merito al risarcimenti dei danni di guerra.
  • 29 luglio – Si tiene a Pesaro, con la partecipazione del ministro dell’agricoltura F. Gullo, il I Convegno provinciale delle leghe dei lavoratori della terra. Primo impegno di lotta: il blocco delle disdette e la proroga dei contratti mezzadrili.
  • 15 agosto – Congresso provinciale delle cooperative. Se ne contano in provincia 100 di consumo, 15 edili.
  • 21-23 settembre – II congresso provinciale del Pci, viene riconfermato segretario A. Lucarelli, operaio meccanico già eletto nel 1944.
  • 4 ottobre – Viene costituita con sede a Pesaro l’Associazione degli Industriali della provincia di Pesaro e Urbino, sorta per iniziativa del Collegio costruttori.
  • 7 ottobre – Riunione dei rappresentanti della Federterra marchigiana in cui si decide di devolvere le regalie a favore del consumo pubblico, portandole alle cooperative di consumo o a enti pubblici di assistenza. In provincia mezzadri organizzati portano capponi e galline alla Camera del Lavoro per la distribuzione tra i bisognosi.
  • 14 ottobre – Giornata della Costituente. Manifestazioni affollatissime in tutta la provincia, con comizi e cortei.
  • 20-21 ottobre – II congresso provinciale del Psi. Viene eletto segretario R. Sassi.
  • 21-28 ottobre – La settimana del disoccupato. L’iniziativa promossa dalle organizzazioni unitarie dei lavoratori vede succedersi manifestazioni, comizi e concreti atti di solidarietà a favore dei disoccupati di tutta la provincia.
  • Verso la fine dell’anno la Montecatini riprende l’attività con una produzione estremamente ridotta. Sono occupati solo 50 operai rispetto ai 380 di prima della guerra.
  • Iniziano gli “scioperi alla rovescia” un po’ in tutta la provincia; a Pesaro i più significativi sono quelli per l’arginatura del Foglia e per la Strada panoramica tra Pesaro e Gabicce monte. Ma altri cantieri nascono in tutta la provincia soprattutto nei lavori di ricostruzione di strade e ferrovie, dove più semplice è l’impiego di manovali generici.
  • 29 ottobre – Convegno dei Cln e dei sindaci della provincia in cui si inizia a fare il punto sulle maggiori necessità delle popolazioni del territorio ed in cui si cerca di riorganizzare la vita amministrativa democratica.
  • dicembre – Nei locali della prefettura si procede alla distribuzione alla popolazione di indumenti donati dal popolo americano.
  • 16 dicembre – Si riuniscono sotto l’egida del prefetto, del CLN e di altre autorità tecniche, i rappresentanti della Federterra e dei proprietari terrieri, per comporre la vertenza agraria. La riunione si conclude con un nulla di fatto.

1946

  • gennaio – Dopo il mancato accordo di dicembre tra proprietari terrieri e Federterra relativamente alla vertenza mezzadrile, si verificano atti di protesta in varie località della provincia. Numerosi i coloni arrestati.
  • 21 marzo – I congresso provinciale della Dc. Segretario viene eletto l’avv. fanese Giuseppe Mario Boidi.
  • 10 marzo-7 aprile – Dopo 22 anni si torna al voto per le elezioni amministrative comunali. Cinque sono le tornate. Larga vittoria della sinistra; in 42 comuni della provincia prevale l’alleanza socialisti e comunisti, ad eccezione di due: Montemaggiore al M. e Orciano.
  • 2-3 giugno – Al referendum monarchia-repubblica la provincia si esprime largamente a favore della Repubblica col il 71,35 % dei voti. Per la Costituente il Pci risulta il primo partito con il 35,6% seguito dalla Dc col 27,4%. Per la prima volta, una donna Adele Bei è rappresentante espressa da un collegio locale in parlamento.
  • luglio - Un “numero di massaie addirittura imponente”, esasperate dal rincaro dei generi di prima necessità, protestano presso la Prefettura di Pesaro. Richiesta principale è l’aumento della quota giornaliera di pane a 300 g. Si verificano anche incidenti con la forza pubblica. Il giorno successivo manifestazione di protesta ancora più affollata e “minacciosa”.
  • 23 luglio – Assemblea dei sindaci della provincia in cui viene votato un piano di emergenza contro la disoccupazione, il carovita e per la ricostruzione.
  • estate – A Pesaro iniziano gli scioperi alla rovescia che portano alla costruzione della strada Panoramica sul Colle S. Bartolo.
  • agosto – Manifestazioni mezzadrili in tutta la provincia per vedere applicato il lodo arbitrale emanato dal governo De Gasperi il 28 giugno.
  • Viene adottato per la città di Pesaro il Piano di ricostruzione redatto dall’Ing. Rocco capo dell’Ufficio Tecnico del Comune e dall’Arch. C. Pascoletti. Verrà approvato dal Ministero dei LL. PP. il 5/3/1947 per un periodo di validità di due anni e successivamente prorogato al 1956.
  • A Pesaro si vanno affermando i laboratori artigianali di mobili di Fastigi, Tonelli e Bacchiani.
  • 23-24 settembre – Si tiene il primo congresso provinciale della Federterra in cui nella mozione finale si chiede al governo di trasformare in legge il Lodo De Gasperi.
  • 6-13 ottobre – Ulteriore tornata elettorale amministrativa. In provincia si vota in altri 19 comuni dell’entroterra. Le sinistre vincono in 15 comuni; la democrazia cristiana prevale in 4.
  • novembre – La stampa dà risalto alle prime massicce partenze di lavoratori per il Belgio e per altri paesi esteri.
  • dicembre – A Pesaro viene aperta al Kursaal la mensa popolare. Analoghe mense del popolo nascono anche a Fano, Urbino, Pergola, Perticara.

1947

  • gennaio – Tra molte aspettative si riunisce per la prima volta il Comitato provinciale per la ricostruzione della provincia di Pesaro-Urbino. Ne fanno parte, oltre agli amministratori locali, il prefetto e i deputati marchigiani Giuseppe Filippini, Luigi Ruggeri e Fernando Tambroni.
  • Proclamato lo sciopero generale contro il carovita e la disoccupazione. Manifestazioni in tutta la provincia.
  • febbraio – Raduno di lavoratori disoccupati per l’emigrazione in Francia. Si registrano partenze scaglionate per tutto il mese. Le Eca comunali assieme ad associazioni private cercano di organizzare una minima assistenza a favore degli emigranti.
  • 1° febbraio – Si costituisce a Pesaro il Movimento sociale italiano.
  • 25-26 febbraio – Sciopero generale provinciale contro il sempre più insostenibile fenomeno della disoccupazione.
  • Carlo Bo diviene Rettore dell’Università di Urbino. Succede a Giuseppe Branca che aveva guidato l’Ateneo nel periodo 1944-1946.
  • 22-24 aprile – Si tiene il primo congresso provinciale della CGIL; il sindacato ha ormai superato i 30.000 iscritti di cui 10.000 solo della Federterra e altri diecimila del settore edile.
  • maggio - Ritorna alla ribalta il problema della carenza degli alloggi. 3.000 famiglie in provincia sarebbero ancora senza casa.
  • 10 maggio - Dure contestazioni, durante alcune manifestazioni di donne e disoccupati, vengono sedate dalle forze dell’ordine con lancio di lacrimogeni.
  • 3 giugno – Si costituisce la Federazione provinciale delle cooperative. Vi aderiscono una trentina di enti. Si struttura in due sezioni: 1. Consumo; 2. Produzione, lavoro ed edilizia.
  • 24 giugno – Viene stipulato l’accordo nazionale relativo all’applicazione del Lodo De Gasperi tra la Federterra e la Confida (Confederazione italiana degli agricoltori), c.d. “Tregua mezzadrile”, che comporta la divisione al 53 % del prodotto a favore del mezzadro più il 4 % a carico del proprietario, da impiegare in opere di miglioria da fare eseguire ai braccianti.
  • 5 agosto – Convegno dei sindaci della provincia sulle precarie condizioni alimentari. Analogo convegno si terrà anche in settembre.
  • settembre – I convegno provinciale degli agricoltori, alla presenza di Sansoni, presidente della Confida.
  • novembre – Continua così come in tutti i mesi precedenti il flusso di lavoratori che emigrano in particolare verso il Belgio. Le richieste di espatrio provengono senza sosta all’Ufficio del Lavoro e si iniziano ad organizzare contingenti settimanali di 150 lavoratori per volta.
  • 10 novembre – Accordo stipulato fra l’Associazione agraria di Pesaro e la locale Confederterra sull’applicazione del lodo De Gasperi e della tregua mezzadrile. L’accordo resterà ampiamente inapplicato fatto che scatenerà una serie di proteste. Accenderà gli animi anche l’attentato verificatosi a Cagli ai danni del locale dirigente della Federterra, Umberto Giorgini, che viene fatto oggetto del lancio di due bombe a mano.
  • 28-31 dicembre – “Sequestro dei padroni” a Macerata Feltria. Nel mandamento di Macerata Feltria che racchiude 13 comuni i contadini organizzati istituiscono posti di blocco isolando la cittadina e procedono al “sequestro” di alcuni proprietari terrieri del luogo per costringerli ad accettare la firma di accettazione del lodo De Gasperi che nel frattempo il 27 maggio era stato convertito in legge DL n. 495.

1948

  • 5 gennaio – Sciopero generale in tutta la provincia per l’attentato di Cagli. Dal comparto terriero lo sciopero si allarga a tutti i settori lavorativi; disoccupati, filandaie, braccianti, donne, operai protestano contro il carovita, l’aumento dell’energia elettrica e la disoccupazione.
  • 8 gennaio – Nel clima di forti pressioni rivendicative, la Commissione arbitrale, istituita presso il Tribunale di Pesaro, sancisce l’applicazione del lodo De Gasperi in tutta la provincia anche se limitatamente alle annate agrarie 1944-45 (56% al contadino e 44% al proprietario) e 1945-46 (54% al mezzadro e 46% al concedente).
  • gennaio-marzo – Clima di aspra lotta sociale in tutta la provincia con vari scioperi contro la disoccupazione. L’occupazione operaia di una fabbrica urbinate di apparecchi elettrici si conclude con l’intervento delle forze dell’ordine (7 gennaio). Alle agitazioni delle filandaie (comparto in gravissima crisi), allo sciopero degli armatori e dei marinai contro il caroprezzo dei carburanti e l’eccessiva imposizione fiscale (marzo), si uniranno anche le proteste della classe impiegatizia dicoccupata.
  • 9 febbraio – Si tiene l’Assemblea degli artigiani pesaresi, indetta dall’Unione provinciale artigiani che è attiva già da un anno e aderisce alla Confederazione nazionale degli artigiani. A Pesaro si costituirà poi anche l’Unione provinciale dei liberi artigiani che su posizioni filogovernative aderirà alla Confederazione italiana dell’artigianato.
  • marzo – Primo convegno provinciale della Coldiretti a Pesaro alla presenza di Mario Comandini (ex sindaco democristiano del capoluogo), Giulio Coli e Paolo Bonomi rispettivamente presidenti dell’associazione dei coltivatori provinciale e nazionale.
  • Annunciata la costruzione in provincia di case e appartamenti UNRRA-CASAS (Comitato amministrativo soccorso senza tetto), comitato presieduto dall’on. Tupini. Quest’ultimo interverrà A Pesaro nell’aprile dell’anno successivo all’inaugurazione di alcuni di questi edifici.
  • Assemblea generale dell’Associazione degli industriali della provincia, presieduta da Francesco Badioli, imprenditore nel settore dei laterizi. In questa sede viene sollecitata la realizzazione di una linea ferroviaria Pesaro-Arezzo.
  • 18 aprile – Prime elezioni politiche della repubblica. Nel collegio relativo alla provincia vengono eletti per il Pci Guido Molinelli, Luigi Ruggeri, Ruggero Grieco (che opterà a favore di altro collegio sostituito da Adele Bei); per la Dc Umberto Tupini, Giovanni Bertini, Nicola Ciccolungo, Renato Tozzi Condivi e Fernando Tambroni; per il Psi Alessandro Bocconi, Giuseppe Filippini, Luigi Benanni; per il Pri Oliviero Zuccarini, Giuseppe Chiostergi.
  • maggio – Convegno dei piccoli proprietari e dei coltivatori della provincia. Interviene l’on. Giulio Coli, presidente dell’organizzazione regionale, che spiega agli intervenuti la riforma agraria (cosiddetta Segni) e l’importanza dell’adesione al Patto atlantico.
  • giugno – Si costituisce il Comitato ERP del mandamento di Urbania. Una riunione dei sindaci delle valli del Metauro e Candigliano sollecita interventi governativi contro la grave disoccupazione che pesa su questi territori.
  • 14 luglio – In seguito all’attentato a Togliatti, Giuseppe Mari del partito comunista tiene in piazza del Popolo un comizio alla presenza di migliaia di persone. Per acclamazione l’ordine del giorno chiede le dimissioni del governo, lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste e l’applicazione di un piano contro la disoccupazione. Altre manifestazioni si susseguono a Fano, Urbino, Fossombrone e in quasi tutti i centri della provincia. Il giorno successivo gruppi di operai occupano la Montecatini e la miniera di Perticara, mentre a Fano, lungo la Statale Adriatica e sulla Flaminia vicino Fossombrone si attuano posti di blocco. Le attività commerciali e produttive sono quasi tutte chiuse e viene sospesa la trebbiatura. Nel pomeriggio del 16 la situazione rientra nella normalità. Poco dopo in seguito a questi fatti scatteranno una serie di ordini d’arresto indirizzati anche verso il sindaco di Urbino Veris Giovannini e il segretario della Camera del lavoro Vittorio Filippini e il segretario delle federterra del mandamento di Macerata Feltria Giovanni Costantini.
  • settembre – Le dimissioni di Otello Godi dalla segreteria provinciale della Camera del Lavoro sanciscono definitivamente la frattura sindacale in seno alla CGIL. Si costituisce la LCGIL che diverrà poi CISL. Nell’ottobre-novembre escono dalla CGIL anche le correnti socialdemocratica e repubblicana che danno vita alla FIL.
  • 24 luglio – Si conclude la prima fase delle riunioni indette dalla Camera di Commercio (presidente Giulio Coli) sulle possibilità di sviluppo economico della provincia in relazione alle opportunità offerte dal piano ERP. Al fine di razionalizzare la possibilità di accedere ai fondi americani vengono create tre commissioni (agricoltura, industria, commercio) incaricate di preparare piani di intervento settoriali.
  • settembre – “Mostra della ricostruzione in provincia di Pesaro e Urbino”. E’ l’occasione per un bilancio dei lavori fatti e da fare. 8 miliardi e mezzo spesi a fronte di una distruzione valutata intorno ai 25-30 miliardi.
  • 12 ottobre – Un’ingiunzione prefettizia dichiara decaduta l’Amministrazione Pierangeli, costringendo il presidente e i suoi collaboratori alle dimissioni. Il 30 ottobre si tiene a Pesaro, al teatro Rossini, una pubblica manifestazione contro le decisioni prefettizie in cui intervengono Pierangeli, l’on. Achille Corona, Giuseppe Branca, Enzo Capalozza e il deputato provinciale Santopadre. Dopo durissime polemiche, il 23 ottobre, subentrerà alla guida della Provincia, per nomina prefettizia, una nuova giunta di indirizzo filogovernativo guidata dal democristiano prof. Giuseppe Anfossi.
  • novembre 1948 – La Democrazie cristiana organizza il “Convegno di Pesaro” che si chiude con l’intervento al teatro Rossini di Giovanni Gronchi; tra gli organizzatori dell’iniziativa il giovane Arnaldo Forlani e l’on. Fernando Tambroni.
  • 19-24 novembre – Grande manifestazione nel capoluogo contro la disoccupazione.
  • Si tiene a Pesaro, presso il Teatro Rossini, il I Festival Nazionale d’Arte drammatica, manifestazione teatrale che riscuoterà subito un larghissimo successo di pubblico.
  • A Urbino, l’Istituto d’Arte pubblica la prima raccolta di poesie di Paolo Volponi con prefazione di Carlo Bo. Due anni più tardi Volponi lascerà Urbino. Infatti presentato da Bo e da Franco Fortini ad Adriano Olivetti, gli verrà offerto da quest’ultimo un impiego per alcune ricerche in ambito sociale. Nel 1956 si trasferirà all’Olivetti di Ivrea come direttore dei servizi sociali.

1949

  • gennaio-febbraio – Manifestazioni di disoccupati a Pennabilli, Novafeltria, Montecerignone, Montegrimano, Mondolfo, Serrungarina, Mondavio, S. Ippolito, Cagli, Colbordolo, Montecalvo, Fano, Urbino, Pesaro, Lunano, Montecalvo, Auditore, Sassocorvaro, Pietrarubbia, rivendicano lavori pubblici, sussidi di dicoccupazione, sussidi per il caropane.
  • L’on. Umberto Tupini inaugura a Cagli il nuovo ponte sulla Flaminia, altro tassello della lunga e complessa opera di ricostruzione.
  • febbraio-maggio – Scioperi alla rovescia si verificano in varie località della provincia: a Fano, Pesaro (arginatura del Genica e strada Panoramica), a Macerata Feltria.
  • 29 aprile - Il governo dopo aspro dibattito, vara la legge n. 264 istitutiva dei cosiddetti Cantieri Scuola di lavoro. Nella provincia verranno istituiti 23 cantieri dedicati alle opere stradali dell’entroterra e dell’area montana.
  • maggio-dicembre – Si succedono due convegni per il potenziamento dei collegamenti e dei trasporti tra Marche e Toscana.
  • 11 giugno – Sciopero regionale dei braccianti per il rinnovo del contratto nazionale a cui si uniscono anche i mezzadri che chiedono l’applicazione del Lodo De Gasperi e l’impiego effettivo della quota padronale del 4% per le migliorie del fondo.
  • giugno 1949 – Già dal 1948 e fino a tutto il 1950 la tensione tra amministrazioni locali e organi governativi centrali e prefettura resterà alta, con rapporti tesi e conflittuali. Fra il luglio 1948 e il novembre 1950, ciò porterà alla sospensione dalle funzioni, per vari e spesso pretestuosi motivi i sindaci di Urbino, di Auditore, di Montefelcino, di Novafeltria, di Sassocorvaro. Si arrivò anche a sciogliere il Consiglio comunale di Fermignano. Sempre un provvedimento prefettizio dichiara decaduti il sindaco e l’intera giunta socialcomunista del comune di Cagli, in quanto risulta a loro carico spiccato un mandato di arresto per reati legati all’amministrazione del Comune. Le successive ispezioni e il processo che si svolgerà a Urbino non riveleranno alcuna infrazione.
  • 29 luglio – A Macerata Feltria in seguito agli arresti effettuati dalla polizia nei confronti dei contadini che avevano preso parte al sequestro dei padroni, la contestazione dei mezzadri diviene eclatante e i contadini portano nel centro cittadino tutto il bestiame da lavoro. Altri arresti e fermi verranno effettuati a novembre durante una manifestazione contro le disdette.
  • agosto-dicembre – Dopo i lavori di trebbiatura le maestranze rimaste disoccupate organizzano in varie località scioperi alla rovescia che saranno però spesso interrotti dall’intervento della Forza pubblica, così ad Urbino, Pesaro, Sassocorvaro, Macerata Feltria, Fossombrone.
  • 6 ottobre – I congresso provinciale della LCGIL provinciale.
  • 18 ottobre – In tutti i capoluogo di mandamento la CGIL organizza assemblee generali in cui viene illustrato il Piano del Lavoro. Convegni pubblici su questo tema si susseguiranno in numerosi centri della provincia tra dicembre e gennaio.
  • 1 dicembre – Sciopero generale per protestare contro l’utilizzo fatto da Scelba della Forza Pubblica nelle manifestazioni dei lavoratori.
  • dicembre - La Camera di Commercio promuove un’importante riunione per discutere e fare il punto sul processo di ricostruzione. Si discuterà della riattivazione delle centrali elettriche, del completamento delle linee ferroviarie, della costruzione della ferrovia tosco-marchigiana e della ripresa dell’attività produttiva dell’Officina Benelli.
  • Fabio Tombari pubblica il trattato Per una chiarificazione della questione educativa, su cui l’autore tornerà, con ulteriori modifiche e attraverso varie edizioni.