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La democrazia difficileLa democrazia difficileLa democrazia difficile

La democrazia difficile. La provincia di Pesaro e Urbino e la nascita di una società democratica 1944-1949

progetto a cura di Andrea Bianchini
con la collaborazione di Davide Testa

Il presente progetto intende indagare sia attraverso nuove ricerche documentarie sia attraverso una serie di fonti edite e non, il periodo storico immediatamente successivo alla Liberazione fino ai primi anni '50 nella provincia di Pesaro e Urbino.
Gli studi compiuti sino ad oggi sul  periodo del regime fascista e della seconda guerra mondiale hanno permesso di fare emergere un quadro provinciale estremamente più articolato e complesso rispetto a quello normalmente conosciuto. Inoltre poco ancora esiste di storiograficamente approfondito e completo su questo delicato e complesso momento della vita della comunità provinciale, periodo cruciale per la nascita e il consolidarsi effettivo e concreto della democrazia. Spesso le analisi giunte fino a noi si fermano ad una descrizione degli ingenti danni bellici, di un generico entusiasmo per la ritrovata libertà e per la fine della guerra, del primo “spontaneo” consenso politico intorno allo strutturarsi di un sistema pluralistico e democratico. Le numerose e approfondite ricerche archivistiche e raccolte testimoniali condotte dalla Biblioteca Bobbato, grazie al sostegno della Provincia di Pesaro e Urbino e della Regione Marche (L.R. n. 8/2004 nell'ambito per progetto Sulle tracce della libertà) per il 60° anniversario della liberazione fanno invece intravedere una storia di quel periodo assai più complessa e difficile ancora in larga parte da indagare e conoscere.
Ad esempio la difficoltà a superare gli orrori della guerra con la richiesta che giungeva di giustizia e punizione dei colpevoli delle stragi e delle violenze di guerra, si scontrò con la necessità di “traghettare” interi apparati e settori dello stato fascista nella nuova nascente nazione democratica. Il periodo fu presto caratterizzato dall’aspro scontro politico tra i maggiori partiti di massa quello cattolico e quello comunista alla ricerca di un equilibrio di esistenza capace di non annullarli e al tempo stesso di farli diventare motori vivi del processo di educazione democratica della cittadinanza, uscita esausta e spesso fortemente rassegnata e delusa dalla politica. In questo contesto tutt'altro che trascurabili sono stati in ampi settori della società gli istinti qualunquistici e antidemocratici in un corpo sociale in cui l'integralismo e il tasso di totalitarismo ideologico era ancora ovviamente piuttosto forte.
In questo complesso quadro, prestissimo polarizzato dall'avvento della guerra fredda e dalla calata della cortina di ferro che influenza ovviamente non solo il quadro internazionale, ma con riflessi anche a livello locale, vanno innestandosi gli “straordinari” meccanismi democratici di strutturazione e riconoscimento delle rappresentanze degli interessi e delle idee plurali. L'avvento di un nuovo spirito di libertà non invade  solo la scena politica ma anche quella imprenditoriale ed economica iniziando a ridisegnare la mappatura dei poteri e delle forze economiche in campo. L'affermarsi di una nuova e vera dialettica delle rappresentanze di categoria sindacali e imprenditoriali e politiche sociali, culturali ecc. coinvolge il tessuto sociale capillarmente, stimolando i processi di partecipazione attiva e uno spirito di protagonismo civile sociale e politico che sperimentato nella Resistenza, da alcuni strati e settori sociali, diviene anima e lievito di sempre più ampi settori della società democratica.
Di questo quadro sono emersi nel corso degli anni, grazie in particolare alle iniziative di ricerca condotte dalla Biblioteca Bobbato e dagli Istituti storici locali e provinciali, spaccati significativi e spunti per approfondimenti che si intendono col presente progetto indagare a fondo e con ampiezza. Le progressive acquisizioni storiografiche, hanno delineato un quadro di ricerca più chiaro e complesso che attende ora un'indagine specifica e complessiva dell'intero quadro sociale, politico ed economico provinciale. La raccolta di documenti e scritti che qui si presenta costituiscono un modo per indagare e ricordare ai cittadini che non hanno vissuto quella temperie, i meccanismi stessi fragili, complessi e straordinari della nascita di una democrazia, indagando questi fondamentali processi non osservandoli solo dalla  larga scala nazionale delle grandi scelte strategiche fatte dai padri della Repubblica ma indagata dal basso dei cittadini, dei militanti politici di base, dagli artigiani, lavoratori e imprenditori, dagli operatori delle organizzazioni periferiche in cui venne ad articolarsi la neonata società civile italiana e provinciale.

Le fonti

I temi

Cronologia

Il progetto presentato alla Regione Marche è stato finanziato con la L.R. n. 8/2004.
Nella presentazione della documentazione si è tenuto conto anche di un possibile utilizzo didattico di questi materiali che proprio per questo in alcuni casi sono stati antologizzati, ridotti e resi maggiormente fruibili e in sintonia con il tema trattato. Si sono comunque indicati i riferimenti esatti alle fonti edite e non, in modo da rendere possibili approfondimenti e ulteriori ricerche.
Il percorso didattico in continuo ampliamento cercherà di indagare anche questi temi:
1.    le radici del riscatto: antifascismo, resistenza e guerra di liberazione
2.    la ricostruzione morale e materiale della comunità provinciale
3.    da una scuola della dittatura ad una scuola democratica: analisi dei libri di testo, degli elaborati dei ragazzi, dei registri scolastici, della ritualità.
4.    La propaganda, l'informazione e la comunicazione politica. Il lungo e difficile  cammino della democrazia.
5.    La Costituzione e la sua applicazione e le sue ricadute sulla realtà provinciale