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1920-19291920-19291920-1929

1920

  • Cresce in tutta la provincia il movimento socialista mentre la tensione sociale aumenta e si radicalizza. Proseguono dall’anno precedente le agitazioni contro il carovita e si intensificano quelle contro la disoccupazione, con richieste sempre più pressanti di lavori pubblici con cui alleviarla. Gli scioperi si succedono serrati, coinvolgendo ed estendendosi a numerose categorie: i muratori, i manovali, i fornaciai, i minatori e zolfatai delle miniere di Bellisio Solfare e Perticara, gli operai della Montecatini, le filandaie di Fossombrone e di altri stabilimenti serici, i terrazieri, i vignaioli, i braccianti e poi i postelegrafonici, gli impiegati e salariati comunali ecc.
  • primavera estate – Un po’ tutti i mandamenti della provincia sono coinvolti nello scontro tra mezzadri e agrari sul rinnovo dei patti colonici.
  • 26 giugno – A Pesaro al Teatro Rossini si verificano scontri tra socialisti e “fascisti”.
  • 28 giugno – In seguito ai fatti di Ancona (rifiuto dei bersaglieri dell’XI regg. di imbarcarsi per raggiungere le truppe d’occupazione italiane in Albania, con sostegno popolare alla ribellione e dura repressione delle forze dell’ordine) si verificano manifestazioni in provincia dove la protesta popolare contro il carovita si fonde a quella contro l’azione repressiva delle forze dell’ordine. Si registrano scontri a Pesaro nei pressi della stazione ferroviaria e della caserma dell’esercito; da quest’ultima partono scariche di mitragliatrice sui manifestanti con un morto e diversi feriti; ciò innescherà una serie di incidenti nel resto della città. Anche Fano, per quattro giorni “è funestata da agitazioni incresciose e dolorose” con ripetuti scontri armati.
  • Si costituisce la Federazione Provinciale delle cooperative cattoliche che ne raggruppa ben 27 soprattutto in comuni lungo la valle del Metauro.
  • ottobre - Le elezioni amministrative a livello provinciale confermano l’andamento delle politiche dell’anno precedente, con la sinistra che conquista 47 comuni su 74, 13 mandamenti su 14 e manda al consiglio provinciale 36 rappresentanti.
  • 24 ottobre – In una Sala di via Mosca a Pesaro si riuniscono alcuni fascisti già iscritti al Fascio di Combattimento di Senigallia (il primo sorto nelle Marche) assieme ad altri giovani per organizzare la nascita del Fascio di Pesaro.
  • 24 novembre – Si insedia la rinnovata Deputazione provinciale, verrà eletto Presidente l’avv. socialista pesarese Fabrizio Mengaroni-Brancuti. Presidente del Consiglio provinciale l’avv. Giuseppe Filippini, tra gli assessori supplenti anche Pietro Nenni.

1921

  • 3 febbraio – Esce a Fano per i tipi della Tipografia Sonciniana il giornale “Il Progresso Comunista. Organo della Federazione Provinciale Comunista”; si fonderà pochi mesi più tardi con l’anconetano “Bandiera Rossa”.
  • 20 febbraio – Si tiene ad Urbino il Primo congresso provinciale del Pcd’I. A gennaio 36 sez. con più di mille iscritti si erano scisse dal Partito socialista per formare la Federazione comunista di Pesaro e Urbino.
  • marzo-aprile – Dopo quello di Pesaro il 1° marzo si costituisce il Fascio urbinate, costituito da 12 fascisti, il 14 aprile quello fanese. Man mano si vanno costituendo anche quelli di Cagli, Pergola, Fossombrone.
  • fine marzo – A Pergola episodi di violenza tra fascisti e comunisti. Per timore di una spedizione fascista il sindaco socialista Binotti fa suonare le campane delle chiese per chiamare la popolazione a difesa del Comune. Dalla vicina Bellisio solfare accorrono circa 1.500 minatori che si dispongono a presidio del municipio; su di loro viene aperto il fuoco ne nascono tafferugli fino a tarda sera.
  • 2 aprile - Si registra una spedizione squadrista ad Apecchio composta di fascisti della vicina Città di Castello che minacciano il sindaco a mano armata in municipio.
  • 15 maggio – Elezioni politiche. Alla vigilia delle elezioni, fascisti pesaresi e anconetani percorrono in corteo le vie del centro, protetti dalle guardie regie. Il giorno delle elezioni fascisti bolognesi spalleggiati da fascisti locali commettono soprusi, violenze personali e varie provocazioni esplodendo anche alcuni colpi di pistola che colpiscono un bracciante alla gola. I risultati elettorali invece sanciscono il crollo del partito socialista (anche considerando i voti comunisti); i Popolari diventano il primo partito della provincia, anche il blocco nazionale avanza di circa 10 punti percentuali. Risultano eletti: 4 socialisti Bocconi, Del Bello, Benanni e Filippini; 5 del blocco nazionale Gai, Volpini, Mariotti A., Ciappi, Tofani; 5 popolari: Bertini, Tupini, Mattei-Gentili, Peverini, Lucangeli; 1 repubblicano De Andreis; 1 liberale dissidente Miliani; 1 comunista: Corneli.
  • maggio – In seguito alle riforme fiscali presentate dalle amministrazioni di sinistra in una forte ottica ridistributiva, viene presentato al Prefetto dal conte Alessandro Mariotti, per conto dell’associazione agraria fanese, un ricorso contro il bilancio preventivo 1921 del Comune di Fano. Poco dopo sempre Mariotti, a nome della Federazione provinciale degli agricoltori, ricorrerà anche contro il bilancio dell’amministrazione provinciale.
  • maggio-giugno – Il 17 maggio due automezzi con numerosi fascisti armati provenienti da Lugo di Romagna giungono a Fano e assaltano la sede dell’Unione marinai. 19-20 maggio spedizioni punitive a Pergola. 16 giugno provocazioni e bastonature a socialisti e comunisti a Pesaro. 18-19 ad Apecchio tornano i fascisti di Città di Castello, minacciano e sparano alcuni colpi di arma da fuoco, poi giungono nella sede dell’ex circolo socialista portano sulla strada gli arredi dandogli fuoco.
  • agosto – Italo Balbo e Dino Grandi giungono a Pesaro ad inaugurare il gagliardetto della sezione locale; nell’occasione tengono un comizio in piazza contro il “patto di pacificazione” a cui assistono all’incirca 50 persone.
  • 9 agosto – Incursione squadristica dei fascisti ad Urbino, entrano in Comune aggrediscono il sindaco Antonio Baldeschi intimandogli di dimettersi, poi devastano le sedi dei partiti socialista e comunista e della Camera del Lavoro.
  • Viene inaugurata a Pesaro la linea elettrificata di tram gestita dalla Società Tranviaria Auto Elettrica. Si tratta di una linea tranviaria su gomma che collega la città di Pesaro con Fano.
  • 27 novembre – Un pubblico comizio dell’on fascista Gai e di Raffaello Riccardi che aveva riunito fascisti provenienti da località e città limitrofe, a causa della diserzione della popolazione cagliese si trasforma in una serie di atti di provocazione, chiusura di negozi bastonature e violenze.
  • 25 dicembre – Viene fondato il giornale “L’Ora” organo provinciale dei fasci di combattimento.
  • Avvio dei lavori di restauro della Rocca di Gradara ad opera dell’ing. Umberto Zanvettori che nel 1920 ne era divenuto proprietario. Nella fase iniziale gli interventi si attivano in un'ottica di recupero filologico e sono condotti sotto la guida dell'architetto Gustavo Giovannoni.

1922

  • 28 febbraio – Martedì grasso. A Cagli la squadra fascista pesarese “L’Asso di bastoni” con a capo Raffaello Riccardi aggredisce il macellaio del paese; ne scaturisce una furibonda zuffa con la popolazione locale. I fascisti spareranno ripetutamente per aprirsi una via di fuga e lungo il loro tragitto si conteranno un morto e diversi feriti tra cui due ragazzi di passaggio. Passando per Fossombrone gli squadristi sparano contro la popolazione in festa. Intanto a Cagli la popolazione furibonda reagisce con rabbia all’incursione cercando di rivalersi sul locale segretario del fascio, Gaetano Liberati; asserragliatosi nel dazio la folla cercherà di dare fuoco all’edificio per farlo uscire: per aprirsi una via di fuga il segretario e un suo camerata sparano alcuni colpi di arma da fuoco che provocano dei feriti. Segue in tutta la provincia grande riprovazione per l’attacco fascista, finiranno tra l’altro in carcere anche se per breve tempo anche Riccardi e Liberati.
  • 15 luglio – Nella provincia lo sciopero indetto dall’Alleanza del lavoro di Ancona in seguito alle aggressioni e scorrerie squadriste verificatesi a Tolentino (dove viene bruciata la Casa del Popolo e la camera del Lavoro) a S. Severino, Castelraimondo, Camerino, Caldarola e Macerata, ha scarsa riuscita per la mancata adesione dei repubblicani e dei socialisti.
  • 27-30 luglio – In preda alle polemiche sullo sciopero regionale, sopraffatti dalle difficoltà politiche, organizzative e finanziarie chiudono i periodici di sinistra “Bandiera rossa” (comunista), “Il Divenire” (massimalista fanese), “Il Progresso” socialista.
  • agosto – Ripetute violenze fasciste con scontri a fuoco a Schieti e Fano.
  • 4 agosto – Centinaia di fascisti emiliano-romagnoli perfettamente equipaggiati e armati, con moschetti, rivoltelle, bombe a mano ed elmetti, transitano per Pesaro diretti ad Ancona. Si impongono ai negozi del centro l’esposizione del tricolore, invadono la Camera del Lavoro devastandola; arredi, documenti suppellettili vengono rovesciati sulla piazza e lì bruciati. Una squadra di fascisti, capeggiata da Riccardi, irrompe a Cagli dove inscena una caccia al “sovversivo” con devastazione di abitazioni, della Camera del Lavoro e di alcuni esercizi pubblici. Raggiunta Fossombrone due messi comunali cautelativamente gli si fanno incontro consegnandogli le dimissioni della giunta socialista e nel tardo pomeriggio le squadre fasciste entrano a Fano.
  • 8 agosto – Squadre fasciste assaltano Urbino. Al ritorno viene bastonato e umiliato pubblicamente il sindaco di Pozzo Alto Augusto Gabbani, capolega comunista che viene costretto a dimettersi da sindaco con la pistola puntata alla tempia. Atti di violenza si registrano in varie località della provincia per tutto il mese.
  • 18 agosto - Sotto minacce si dimette il sindaco di Urbania; costretta ugualmente alle dimissioni la maggioranza comunale di S. Ippolito.
  • 22 agosto – In un clima di intimidazioni e violenza la Deputazione provinciale in seguito ai ripetuti veti prefettizi sul proprio operato è costretta a dimettersi; il 9 si dimette l’intero Consiglio provinciale. Segue il commissariamento di numerosissime amministrazioni locali governate dalla sinistra a cui vengono messi a capo, dall’autorità prefettizia, commissari spesso filofascisti.
  • 1° ottobre – A Pesaro si tiene il I congresso provinciale del Partito fascista, sono presenti 19 sezioni.
  • 2 ottobre – Continuano le violenze fasciste con veri e propri omicidi. A Pantana di Pergola i due fratelli Giovannoni, comunisti subiscono un agguato in cui uno resta ferito l’altro viene inseguito nei campi e freddato a colpi di rivoltella. A Fossombrone una missione punitiva nei confronti di Valenti, un comunista locale, si tramuta in un violento scontro a fuoco: due fascisti restano uccisi. Per rappresaglia vengono devastate numerose abitazioni. Il giorno successivo poi si scatena una violenta reazione squadrista sulla cittadina, con incendi devastazioni di abitazioni e attività commerciali, saccheggi di negozi. Le violenze poi si spostano su Sorbolongo dove vengono incendiante case pagliai; a Cagli si procede alla devastazione di abitazioni, negozi, pubblici esercizi.
  • 8 ottobre – A Fossombrone il corpo di Valenti detto “Francin”, preso dai fascisti e ucciso, viene fatto ritrovare orribilmente martoriato nei pressi del cimitero.
  • 9 ottobre – Con R.D. viene sciolto il Consiglio provinciale definito dal Prefetto “socialista e bolscevizzante”.
  • 28 ottobre - Marcia su Roma. Numerosi fascisti percorrono inquadrati le vie di Pesaro. Nel pomeriggio il cap. Foglia fa schierare la coorte di fronte alla prefettura e si reca con il segretario del fascio pesarese Torre a parlamentare con il prefetto che dà la sua raccomandazione: verrà concessa piena libertà di movimento per le milizie fasciste. Il 29 alla notizia della decisione del re di affidare l’incarico di formare il nuovo governo a Mussolini, il prefetto dà l’ordine dello sgombero dell’esercito che ancora presidiava gli uffici pubblici e i principali nodi stradali.
  • 1 dicembre – Circa un migliaio di persone a S. Pietro in Calibano (Pesaro) si riuniscono nei pressi della locale Cooperativa, per protestare contro il nuovo governo inneggiando alla rivoluzione socialista.
  • 17 dicembre – A Pesaro, sulla spiaggia deserta ai piedi del Monte Ardizio, Salvatore Talevi, giovane e dinamico esponente del partito repubblicano, impegnato in una dura polemica con i fascisti che l’avevano aggredito qualche giorno prima, si toglie la vita con un colpo di rivoltella.

1923

  • febbraio – In provincia si costituisce la III Coorte della milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN) che concorre alla formazione della 108a Legione (Ancona). Nel luglio la Coorte veniva sciolta per costituire la 111a Legione denominata in memoria di Franco Michelini Tocci. La Legione è costituita di tre Coorti (Pesaro, Urbino e S. Angelo in Vado) e con due Centurie autonome a Macerata Feltria e a Mercatino Marecchia. Nel dicembre 1927 le Coorti passeranno da 3 a 5 con 16 Centurie.
  • Su iniziativa di Raffaello Riccardi viene fondato il Consorzio provinciale delle cooperative di produzione e lavoro; verrà sciolto nel 1930, anche in seguito agli scandali scoppiati in provincia.
  • febbraio-maggio – Elezioni amministrative nei vari comuni della provincia. Fascisti, liberali e popolari si presentano in un’unica lista della “Unione nazionale”. A Urbino, Fano e in molti altri comuni si afferma l’Unione, così come larga maggioranza ottiene in seno al consiglio provinciale (27 fascisti, 11 liberali, 1 popolare e 1 combattente). Forte comunque il numero degli astenuti. Lo squadrista Raffaello Riccardi ottiene il maggior numero di preferenze. Il 24 maggio si insedia il nuovo Consiglio provinciale eleggendo suo presidente Riccardi e presidente della Deputazione Nazzareno Olmeda.
  • 1° maggio – Il Prefetto dichiara: “Il 1° maggio si è lavorato in tutti i paesi; le astensioni singole e individuali sono state pochissime”.
  • 6 maggio – Il segretario provinciale dell’Unione del lavoro, il cattolico Andro Fabris, autorevole esponente del Partito popolare e delle organizzazioni sindacali cattoliche, viene bastonato a sangue dai fascisti.
  • Nella seconda metà dell’anno e fino ai primi mesi del 1924, in alcuni centri rurali come S. Angelo in Vado, Mondolfo, S. Lorenzo in Campo e Pergola si verificano proteste e manifestazioni contadine contro l’imposta sui redditi agrari.
  • settembre – Altre bastonature fasciste ad abitanti di Fossombrone rei di aver partecipato ai funerali di Edmondo Bonci.
  • 30 settembre – Con il R.D. n. 2102 viene varato il nuovo Ordinamento dell’Istruzione Superiore. L’Università di Urbino per ottemperare alla riforma Gentile dovrà mutare il suo Statuto (approvato mediante il R.D. 8 febbraio 1925, n. 230) e, anche grazie al sostegno economico del Comune e della Provincia, otterrà così il riconoscimento di Università libera.
  • novembre – A Pesaro i fascisti aggrediscono il pretore avv. Ebner reo di non essersi tolto il cappello al passaggio di un gagliardetto.
  • fine dell’anno – Adele Bei, giovane antifascista cantianese, è costretta ad abbandonare il suo paese insieme al marito Domenico Ciuffoli, in seguito alle minacce fasciste. Inizierà così in Lussemburgo il suo periodo di esilio politico che la porterà poi in Belgio e in Francia. Nel 1931 a Parigi si iscriverà al Partito comunista e in qualità di corriere rientrerà in diverse occasioni in Italia.
  • A Cagli squadristi, guidati da Gaetano Liberati, futuro sindaco fascista della città, devastano i locali, presso il Convento di San Pietro, dell'associazione cattolica Robur e in una successiva incursione, del Circolo cattolico.
  • Wolframo Pierangeli, imprenditore locale aderente al Partito comunista viene per due volte aggredito da fascisti e picchiato a sangue. Pierangeli nel 1931 si trasferirà a Sanremo dove con una ditta di copertura vincerà l’appalto per la costruzione del locale ospedale assumendo presso di sé numerosi operai comunisti fuggiti da Pesaro.
  • Viene solennemente inaugurata alla presenza del Principe ereditario Umberto di Savoia la centrale idroelettrica del Furlo, fondamentale per l’approvvigionamento energetico provinciale.

 

 

1924

  • 6 febbraio – Nasce ad Urbino lo scrittore Paolo Volponi.
  • 6 aprile - Elezioni politiche. Ampia vittoria del “listone fascista” che porta in parlamento agrari, industriali e tra gli altri lo squadrista Raffaello Riccardi e Silvio Gai tra i capi del fascismo marchigiano. Le elezioni di svolgono a scrutinio di lista in un’unica circoscrizione, con premio alla maggioranza (legge Acerbo).
  • Il medico Canzio Ricci, nativo di Macerata Feltria, subentra prima come pro-rettore e poi come rettore nella guida dell’Ateneo urbinate a Adolfo Zerboglio. Quest’ultimo, alla morte di Antonio Vanni nel 1922, aveva ricoperto per un anno l’incarico e lo lascerà per la sua elezione a senatore. Canzio Ricci resterà rettore fino alla fine del fascismo.
  • 24 maggio – Fano conferisce, tributandogli grandi onori, la cittadinanza onoraria a S. E. Capo del governo Benito Mussolini; polemiche in città quando pochi giorni dopo, l’11 giugno, scoppia il caso Matteotti.
  • Nasce ad Urbino la Scuola per la Decorazione ed Illustrazione del Libro, quale trasformazione dell’Istituto di Belle Arti.
  • Sotto l’egida del Seminario marchigiano di Fano inizia con cadenza annuale la pubblicazione di “Studia Picena”, rivista di storia marchigiana.

1925

  • 13 maggio – Muore tragicamente il ceramista pesarese Ferruccio Megaroni.
  • In seguito all’attentato Zaniboni il regime scioglie i partiti. I deputati marchigiani dell’opposizione Alessandro Bocconi, Del Bello, Guido Molinelli, Alfredo Morea e Umberto Tupini sono considerati decaduti.
  • Progressivamente viene eliminata ogni voce contraria al regime. A Fano viene soppresso il giornale settimanale cattolico “Il Metauro”, essendosi la redazione rifiutata di allinearsi alle direttive fasciste. Uguale sorte viene riservata al periodico “Germoglio comunista” redatto da un gruppo di giovani sotto la responsabilità di Goliardo Baldrati, e alla testata “L’Azione” dei repubblicani pesaresi. Anche ad altri giornali locali toccherà la stessa sorte.
  • dicembre – Si tiene a Pesaro, nella clandestinità, il Terzo congresso interprovinciale del Partito Comunista d’Italia.
  • Viene organizzata dalla Federazione provinciale combattenti di Pesaro una colonia marina finalizzata alle cure elioterapiche di oltre 1.000 bambini di ex-combattenti.
  • 10 dicembre – Con la legge n. 2277 viene istituita l’Opera Nazionale per la protezione della Maternità e dell’Infanzia. In provincia si costituisce la Federazione dell’OMNI che viene amministrata da un Consiglio direttivo presieduto dal Preside dell’Amministrazione provinciale.
  • A Fano si tiene il IV Congresso Eucaristico regionale.
  • L’Amministrazione provinciale acquista la cinquecentesca Villa Caprile, sede dell’Istituto Agrario.

1926

  • 4 febbraio – Con la legge n. 237 viene soppresso il metodo elettorale di nomina degli organi dei Comuni. La ripartizione delle competenze prima attuata fra Consiglio comunale e Sindaco lascia il posto al assoluto ed indiviso potere del Podestà, unico organo deliberante del Comune, nominato dal Capo del governo.
  • 18 agosto – Dopo aver visitato Cagli nei cui pressi si stavano svolgendo delle esercitazioni militari, Mussolini tiene a Pesaro in piazza Vittorio Emanuele il celebre “discorso della lira”. Si inaugura una rigida politica deflazionistica che causerà presto grandi problemi al tessuto delle piccole e medie imprese della provincia.
  • ottobre – Luigi Pirandello visita Pesaro in occasione dell’inaugurazione del cinema teatro intestato all’attrice Eleonora Duse, sorto nello spazio della seicentesca chiesa dei Padri Filippini.
  • 5 novembre – In seguito alle nuove direttive del governo si procede allo scioglimento di tutti i partiti e associazioni antifascisti e alla revoca a tempo indeterminato di tutte le pubblicazioni contrarie al regime.

1927

  • Viene redatto un piano regolatore per la città di Pesaro relativo alla parte della città ex murata, la zona ottocentesca fino alla ferrovia e la città giardino.
  • Con la moto 175 cc Tonino Benelli esordisce nelle grandi competizioni nazionali conquistando in quello stesso anno il titolo italiano.
  • 6 aprile – Ad Urbino viene fondato presso i locali dell’Università l’Istituto Fascista di Cultura.
  • agosto – Viene inaugurato nei pressi di Fano il nuovo ponte monumentale sul Metauro.
  • La Montecatini riapre la miniera solfurea di S. Lorenzo in Zolfinelli presso Urbino
  • A Urbino Guido Cirilli redige il piano regolatore della città.
  • A Fano (S. Lazzaro), nel clima di ruralismo e antiurbanesimo inaugurato da Mussolini con il “discorso dell’Ascensione”, iniziano i lavori per l’insediamento rurale della borgata “Costanzo Ciano”.
  • A Pesaro vengono arrestati per reati politici il prof. Sciava, giovane segretario della Federazione comunista, Andrea Massa e Egisto Cappellini. Bastonature e intimidazioni contro Cesare Del Vecchio, l’avv. on. Giuseppe Filippini, l’on. Mancini, Wolframo Pierangeli, Armando Lugli e numerosi altri di vari indirizzi politici.
  • A Pesaro nell’inverno 1927-1928 la Congregazione di Carità allestisce una mensa per i poveri per la distribuzione di minestra calda e pane che assiste 725 persone. L’anno successivo gli assistiti passano a 1250. Nel 1930-31 la sua gestione passa sotto l’Ente Opere Assistenziali del Partito Fascista.
  • A Colbordolo viene eretta la prima Casa del Fascio di tutta la provincia.
  • Fabio Tombari, scrittore fanese pubblica Cronache di Frusaglia per le edizioni anconetane de «La Lucerna». Il libro passa, di lì a poco, nelle mani di Pirandello e grazie a lui arriva a Vallecchi che lo pubblicherà nel 1929, in edizione accresciuta, col titolo Tutta Frusaglia.
  • L’Università di Urbino, inizia la pubblicazione, quale Rivista di Scienze giuridiche, di “Studi urbinati”. 

1928

  • 9 luglio – Raffaello Riccardi viene chiamato a ricoprire la carica di sottosegretario alle Comunicazioni. Il 12 settembre dell’anno successivo sarà nominato sottosegretario al Ministero dell’aeronautica guidato da Italo Balbo. Vi resterà fino al 5 novembre del 1933.
  • Viene avviata la riforma amministrativa dei Comuni italiani. In provincia sostanzialmente queste le modifiche: Vengono aggregati a Pesaro 5 Comuni Fiorenzuola di Focara, Pozzo Alto, Ginestreto, Candelara e Novilara; Sorbologno viene aggregato a S. Ippolito; Fratterosa a S. Lorenzo in Campo; Petriano a Colbordolo; Sassofeltrio a Piandicastello; Pietrarubbia a Macerata Feltria, Frontino a Carpegna; Peglio ad Urbania; Serra S. Abbondio a Frontone; Scavolino a Pennabilli; Maiolo e Talamello a Mercatino Marecchia. I comuni passano complessivamente da 74 a 58.
  • 28 ottobre – Viene inaugurata a Cantiano l’opera idraulica di deviazione del fiume Burano.
  • 27 dicembre – Viene varata la legge n. 2960 che sancisce il nuovo ordinamento delle Province. Si abolisce il sistema elettivo delle cariche e si sopprime anche il restante principio di autogoverno. Il Preside sostituisce le funzioni del Presidente della Deputazione e della Deputazione stessa. Un Rettorato ristretto sostituisce il consiglio provinciale.
  • A Pesaro viene edificato il complesso di Villa Marina, colonia elioterapica per le cure marine e climatiche dei bambini gracili e degli orfani di guerra, gestita dall’Associazione Nazionale Fascista Postelegrafonici. Dello stesso periodo è il complesso della Gioventù italiana, realizzato dall’ing. Giovagnoli nell’area mare pesarese lungo la strada per Fano.

1929

  • inverno – Clima particolarmente rigido, grandi nevicate in tutta la provincia: è l’anno del “nevone”.
  • 28 aprile – Si insedia la nuova amministrazione provinciale, la prima dopo la riforma. Nazzareno Olmeda viene nominato Preside.
  • giugno – La Federazione provinciale fascista viene sottoposta ad ispezione da parte del Ministero degli Interni in seguito ad una serie di inchieste su casi di peculato, affarismo e clientelismo. Il segretario federale Aroldo Rossi viene destituito e la Federazione viene sciolta e commissariata. Inoltre vengono commissariati nell’ordine: i sindacati provinciali dell’agricoltura, dell’industria e del commercio, la Cassa di Risparmio di Pesaro (allora il maggior istituto di credito provinciale). Il partito verrà diretto dal Commissario straordinario Gian Luigi Mercuri.
  • Viene completata la strada Marecchiese
  • marzo - Elezioni politiche plebiscitarie a lista unica col Pnf ormai unico partito: il regime ottiene il 99,2% dei consensi, nel ’34 otterrà 99,9%.
  • Viene redatto dagli ingg. Pandolfi e Ramadoro un progetto di bonifica relativo alla bassa valle del Metauro.
  • Primo piano organico di restauro del Palazzo ducale di Urbino redatto dal soprintendente ai monumenti, e già direttore della Galleria Nazionale delle Marche, Luigi Serra.