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Salvi Elio

Intervista di Alessandra Arduini

Sono figlio di un colono mezzadro ed ho iniziato la mia attività a livello sindacale nel 1946 facendo il collettore assieme ad un capo lega per raccogliere gli iscritti alla federmezzadri. La lega in cui operavo assieme al mio compagno, che si chiamava Candelacci Alfredo, era di circa venti famiglie.
Quando ho iniziato la mia esperienza sindacale ero giovanissimo perché io sono del 1932.
Nel 1947 ho partecipato all’applicazione del Lodo De Gasperi che consisteva nel permettere la ripartizioni dei prodotti non più al 50% ma al 47% per il proprietario e al 53% per il mezzadro. Questo perché prima invece il capitolato per i coloni mezzadri prevedeva la ripartizione al 50% e tutte le spese per la gestione del fondo erano a carico della manodopera. Abbiamo fatto delle grandi battaglie perché gli agrari non volevano concedere il 3% in più. Per questo motivo abbiamo fatto una manifestazione, con tutti i mezzadri del comune, in accordo con l’amministrazione comunale. Siamo andati a bussare casa pera casa da tutti gli agrari che avevano diverse aziende per portarli in comune a farli firmare in presenza del sindaco. Naturalmente non è stato semplice perché non tutti hanno accettato di buon grado questa iniziativa e per questo in alcuni casi siamo stati anche un po’ bruschi per riuscire ad ottenere dei risultati e per questo motivo alcuni hanno voluto sporgere denuncia ed alcuni mezzadri sono finiti anche sotto processo (...).

Principali aspetti biografici:
-capo di una lega mezzadrile nel 1948
- segretario della camera del lavoro di Cagli nel 1959
- segretario del sindacato degli autotrasporti a Pesaro nel 1974

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