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Rossini MassimoRossini MassimoRossini Massimo

Rossini Massimo

Intervista di Cristina Ortolani

Sono nato il 7 novembre 1941 ad Ancona. Mio padre faceva il panettiere e mia madre la casalinga. Mia madre è sempre stata comunista, del Partito Comunista. La sorella ha addirittura fondato il partito comunista in Ancona nel 1921, è una di quelle che l’ha fondato, perché non era sola, erano diversi attivisti. Questo quando c’è stata la scissione dal Partito Socialista ed è nato il partito comunista, in Ancona mia zia era una di quelle che l’ha creato. Mio padre è stato anarchico, era iscritto all’anarchia, ma era un’anarchia per modo di dire, era un po’ strana come anarchia, come idea sua. Nel senso che secondo lui non ci dovevano essere né confini, né moneta, non ci doveva essere niente di niente, doveva essere tutto del popolo, tutti dovevano partecipare. Poi dopo si riunivano in una loro sezione. Ma nella realtà non era così, non riuscivano a concretizzare. Mio padre era sindacalista, per modo di dire, perché appena finita la guerra allora i panettieri lavoravano tutti i sette giorni della settimana. Così per dare una giornata libera ai panettieri e visto che c’erano diversi di questi operai che lavoravano nel settore e non avevano un posto fisso, avevano creato tutti insieme dentro la CGIL un gruppo che a turno lavorava un giorno in una panetteria, un giorno dall’altra, in modo che potevano coprire non tutta la settimana ma diversi giorni lavorativi. Dava agli altri la possibilità di avere un giorno libero e agli altri che non avevano da lavorare la possibilità di lavorare. Mio padre è stato per diversi anni responsabile di questa cosa (...).

Principali aspetti biografici:
- componente direttivo provinciale e regionale della FNLE negli anni '70
- componente del direttivo provinciale dello SPI CGIL nel 1995

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