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Gambarara Maria

Intervista di Alessandra Arduini

Ho iniziato la mia attività in CGIL che ero molto giovane perché avevo a mala pena diciassette anni. Era il novembre del 1957. Avevo appena finito di fare la terza media e non ho potuto iscrivermi alla scuola superiore perché nel frattempo è nata mia sorella che infatti ha tredici anni meno di me. In quel periodo la mia famiglia viveva delle difficoltà economiche, dovute anche al fatto che mio padre era ammalato e quindi, visto che io in quel periodo ero a casa senza lavorare accettai la proposta che mi fece il segretario della camera del lavoro di Cagli di andare a lavorare nella sede della camera del lavoro, perché avevano bisogno di una ragazza che desse assistenza e tutela ai lavoratori. Una volta, infatti, il sindacato faceva soprattutto lotte che permettessero ai lavoratori di acquisire i diritti che non avevano. La struttura allora era di carattere prevalentemente mezzadrile.
Io, nonostante non avessi idea del lavoro che sarei andata a fare accettai quello che mi proponevano e iniziai questa mia esperienza in sindacato. Fui subito accettata e ben accolta da tutti gli iscritti. Entrai proprio nel momento in cui i contadini avevano acquisito il diritto alla pensione, diritto che prima non avevano, Questa legge ci diede molto da fare perché questa riconosceva, in base al concetto previdenziale di allora, il diritto per primo all’uomo capofamiglia a cui poi seguivano le mogli e i figli. Molte donne non rientravano nemmeno nel diritto perché non avevano sufficienti giorni di lavoro ed erano quindi scoperte rispetto al diritto amministrativo dell’istituto (...).

Principali aspetti biografici:
- entra nella CGIL di Cagli nel 1957
- sindacalista nella CGIL di Fano nel 1973

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