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Cesarini Enrico

intervista di Alessandra Arduini e Cristina Ortolani

Io ho vissuto la resistenza da iscritto al partito comunista ma questo non ha influito nella mia scelta di essere attivo sindacalmente perché ho iniziato così, tanto per fare una cosa diversa da quello che facevo all’interno dell’azienda in cui lavoravo.
Io mi occupai sempre del settore elettrico.
All’inizio il mio incarico nel sindacato fu molto semplice, ero il collettore. Cioè andavo a riscuotere le quote sindacali che allora non erano prese dalla busta paga ma, consistevano in un'offerta, che davano i lavoratori che erano iscritti al sindacato, ogni volta di consistenza diversa a seconda della loro disponibilità del momento.
Nell’azienda a quel tempo non c’era una vera e propria attività sindacale, soprattutto perché il sindacato era unico e non c’era competizione, poi era un sindacato di vertici e le necessità dei lavoratori erano molto modeste, infatti, a tutti veniva applicato il contratto di lavoro che era studiato a Roma. Qualsiasi esigenza ci fosse stata, c’era il segretario del sindacato che era autorizzato ad andare in direzione e a perorare anche una modesta causa (...).

Principali aspetti biografici:
- segretario sindacato elettrici CGIL dalla fine degli anni '60

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