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Cancellieri Pietro

intervista di Alessandra Arduini

Ho iniziato la mia attività fin dai primi anni ‘60 iscrivendomi al partito socialista, nel 1964 aderii alla nuova formazione politica “lo PSIUP”, nata dalla scissione del partito socialista. Provengo da una famiglia di sinistra che ha contribuito a far crescere in me i miei ideali.
Io abitavo nel Montefeltro e gli avvenimenti che accaddero nel dopoguerra mi segnarono molto, come segnarono anche tanti altri giovani. La mia ascesa in politica è stata molto influenzata dalla mia provenienza da famiglia contadina e dalla miseria in cui si viveva. Quando ero giovane io si mangiava la carne un paio di volte all’anno e per il resto pane e formaggio quando andava bene, sennò ci accontentavamo di insalata e verdure.
Il mio primo impegno lo ebbi dopo aver finito la scuola alberghiera tramite un mio amico che, intorno al 1962, mi chiese di dare una mano al partito per aumentare gli iscritti. Mi ricordo che feci circa una ventina di nuovi iscritti. Nel 1964, in seguito alla divisione del partito, io passai nel PSIUP, e visto che c’era la necessità di avere un rappresentante di questo nuovo partito all’interno dell’alleanza contadini, mi chiesero se ero disponibile a fare questo tipo di esperienza. Io accettai e lo feci per un anno circa e poi,  venni spostato nel settore agricolo, la Federmezzadri, che allora era il sindacato di categoria più forte all’interno della confederazione CGIL (...).

Principali aspetti biografici:
- sindacalista alla Federmezzadri a Pesaro e Fano dal 1965
- segretario Filtea provinciale CGIL nel 1972
- segretario della CGIL di Fano nel 1974
- responsabile Fillea CGIL nel 1976
- direttore del patronato Inca nel 1986
- segreteria dello SPI CGIL nel 1996

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