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Palazzi Amato

intervista di Alessandra Arduini

Nato a Urbino il 6/10/1923, residente in Urbino.

Dal 1937 al 1942 ho lavorato come fornaio in Urbino. Il 6/1/1943 sono stato chiamato a fare il militare. Sono stato circa 3 mesi a Cesena, poi mi mandarono in Grecia, nel Peloponneso. Il 9 Settembre sono stato fatto prigioniero dai Tedeschi a Corinto ed inviato in Germania al Campo 4° B. Dopo qualche giorno mi mandarono a Varnsdorf nel Sudetland, territorio occupato dai nazisti nel 1938. Ho lavorato in una fabbrica tessile (Bruda Rihter) fino al Marzo 1945, poi, finite le materie prime, ci mandarono al fronte russo, a costruire sbarramenti anticarro. Il 6 Maggio arrivò l'Armata Rossa, eravamo nella zona di Breslau, con due amici napoletani. Il 10 Maggio siamo partiti a piedi per l’Italia, abbiamo fatto circa 700 km per arrivare al Tarvisio. Nella prima decade di Giugno sono arrivato a Schieti.  Nel Comune di Urbino le cose andavano male, non c’era lavoro per nessuno. Alla fine di Giugno doveva iniziare la trebbiatura, la Camera del Lavoro organizzò un’Assemblea generale di tutti i disoccupati per organizzare le squadre d’aia al seguito delle trebbiatrici. Nel nostro Comune c’erano circa 20 trebbie. La parola d’ordine era: ogni trebbia una squadra con una media di circa 20 braccianti. La mia squadra era composta di 30 braccianti. Per la prima volta il mezzadro era insieme al padrone per dividere il raccolto (non lavorava). Gli anni precedenti era consuetudine che un membro della famiglia doveva andare alla trebbiatura da circa 30 famiglie di mezzadri per poi avere il cambio quando trebbiava nel podere che lavorava. Nel Comune di Urbino le famiglie mezzadrili erano circa 750. La Confagricoltura era contro le squadre d’aia.

Principali aspetti biografici:
- Internato IMI in Germania
- emigrato in Belgio nel 1947
- sindacalista nella Camera del Lavoro di Fermignano nel 1951
- responsabile della Camera del Lavoro di Pergola nel 1952
- segretario della Camera del Lavoro di Urbino nel 1962

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